Nuovi quiz patente guida
Il Ministero dei Trasporti ha comunicato ufficialmente che dal prossimo mese di ottobre saranno modificati gli esami per conseguire le patenti di guida di categoria A, B, A1, A2, B1, B-E.
Coloro che desidereranno sostenere l’esame per conseguire la patente a partire dal mese di ottobre si troveranno ad affrontare, rispetto ai candidati che si esamineranno fino al 30 settembre, un esame che potrebbe comprendere un numero superiore di quiz.
Dal primo ottobre, saranno infatti inseriti nel database, da cui vengono estratti in forma aleatoria i quaranta quiz dell’esame, altri 750 nuove domande.
Pertanto, a partire da ottobre il database comprenderà complessivamente oltre 7.200 quesiti a cui il candidato dovrà saper rispondere.
Il contenuto dei nuovi quiz ministeriali
Il Ministero ha comunicato che i nuovi quiz patente saranno incentrati principalmente su alcuni argomenti, come il comportamento in presenza di passaggi a livello, i regolamenti amministrativi e le eventuali sanzioni per i conducenti e i titolari di patente, uso di fari, luci e altri dispositivi di illuminazione.
Una parte sarà poi riservata anche alla struttura meccanica del veicolo, con quesiti dedicati agli elementi del mezzo che influiscono sulla sicurezza della guida (impianto frenante, pneumatici, cinghie e altri organi di trasmissione); infine una sezione sarà dedicata ai conducenti di moto e scooter e al comportamento che si deve tenere nei loro confronti.
Proprio ai motociclisti – candidati pertanto al conseguimento di una patente di categoria A, A 1 o A 2 – saranno dedicati specifici quesiti, riguardanti il comportamento su due ruote e l’abbigliamento più adatto a guidare un mezzo di questo tipo.
Focalizzando l’attenzione riguardante l’abbigliamento, le autorità hanno dato dimostrazione della volontà di formare motociclisti consapevoli dei rischi della guida su due ruote.
Il database dei quiz patente sarà modificato infine tramite l’eliminazione o la sostituzione di alcuni quesiti che fossero stati ritenuti incoerenti con la normativa attualmente vigente o avessero dato luogo ad ambiguità tra i candidati all’esame.
Quiz patentescopri come superarlo
Lo svolgimento della prova d’esame a quiz per la patente
Nonostante l’introduzione di 750 nuovi quesiti, la prova continuerà a svolgersi secondo le stesse modalità attualmente in vigore. Il test si comporrà di quaranta domande complessive, con un limite massimo di quattro errori (pari al 10 %) per poter essere promossi e potersi presentare per svolgere l’esame pratico di guida su strada.
I quaranta quiz che comporranno l’esame di ognuno dei candidati continueranno ad essere estratti in maniera casuale dal database, allargato da ottobre a 7.250 domande complessive.
Misure per l’accessibilità ai quiz
Coloro che avessero difficoltà con la lettura della lingua italiana saranno agevolati grazie alla possibilità di ascoltare tramite un auricolare la lettura dei quiz.
Inoltre, nelle zone in cui è legalmente vigente il bilinguismo, i candidati potranno scegliere se sostenere l’esame in lingua italiana o nella lingua minoritaria della zona.
Perché aumentare il numero di quiz? Le intenzioni delle autorità
Nelle intenzioni delle autorità competenti, la modifica del database da cui vengono estratti i quesiti che compongono l’esame per la patente di guida servirebbe a garantire una preparazione migliore dei giovani neo-patentati, che con la nuova riforma della procedura per il conseguimento della patente dovrebbero trovarsi di fronte un test più complicato, che scoraggerebbe lo studio mnemonico e favorirebbe una preparazione più ‘ragionata’.
Secondo ambienti vicini al Ministero dei Trasporti, la volontà dei promotori di questo nuovo ‘giro di vite’ per quel che riguarda le procedure di conseguimento della patente di guida sarebbe quella di scoraggiare lo studio mnemonico.
Si pensa che i quesiti potrebbero in ogni caso essere memorizzati dagli esaminandi, che teoricamente potrebbero essere in grado di risultare promossi all’esame senza essere realmente a conoscenza delle normative del codice della strada.
L’intenzione delle autorità, aggiungendo 750 quesiti senza però aumentare il margine d’errore – fisso ad un massimo di quattro errori su quaranta quesiti (secondo la normativa precedente il limite stabilito era di quattro errori su trenta quesiti) – è quella di favorire un reale studio dei manuali pubblicati per il conseguimento della patente, per avere cittadini-automobilisti responsabili, conoscitori dei rischi della guida e rispettosi delle norme del codice della strada.
L’adeguamento agli standard europei
Nel complesso, le autorità italiane stanno dimostrando la volontà di avvicinarsi alle normative vigenti negli altri paesi europei, dove già da anni sono stati effettuati interventi per scoraggiare lo studio mnemonico e per favorire le minoranze linguistiche.
In Spagna, per esempio, già da decenni è in vigore il plurilinguismo nelle comunità autonome con minoranze (Catalogna, Comunità Valenciana, Isole Baleari, Paesi Baschi, Galizia).
Inoltre, Madrid da alcuni mesi ha portato il totale dei suoi quesiti a 15.500 unità, un numero elevato pensato per minimizzare i rischi derivanti da uno studio di tipo mnemonico.
In Germania, per favorire i consistenti numeri di cittadini di origine straniera, i quiz per il conseguimento della patente di guida sono stati tradotti in varie lingue.
Secondo fonti non ufficiali vicine al Ministero dei Trasporti, nel corso dei prossimi anni il numero dei test potrebbe essere ulteriormente aumentato per avvicinarsi ai livelli degli altri paesi europei.